Il “Messy Middle” nel comportamento d’acquisto

Negli ultimi anni, il comportamento dei consumatori è diventato sempre più complesso. Il loro processo d’acquisto, che un tempo sembrava seguire una linea relativamente lineare dalla consapevolezza del brand fino alla decisione di acquisto, oggi somiglia più a un labirinto. Questo percorso pieno di deviazioni, ripensamenti e influenze di vario tipo è stato definito come il “Messy Middle”, un termine che cattura perfettamente il caos e l’eterogeneità di questa fase intermedia fra la scoperta di un brand e l’effettivo acquisto.
Uno dei modelli più utilizzati per descrivere il percorso d’acquisto è il funnel, che rappresenta il processo lineare attraverso cui un consumatore passa dall’awareness all’acquisto. Tuttavia, questo modello, seppur utile, non riesce a catturare la complessità del comportamento d’acquisto nell’era digitale.
Entra in gioco perciò il concetto di “messy middle” che descrive la fase di esplorazione e valutazione in cui i consumatori si trovano dopo essere stati “triggerati” da uno stimolo d’acquisto e prima di arrivare alla decisione finale. In questa fase, i consumatori navigano tra un’infinità di informazioni e opzioni, creando un percorso non lineare e “disordinato” che il funnel tradizionale non riesce a rappresentare.
Il concetto di Messy Middle è stato approfondito soprattutto da ricerche di Google dedicate alle dinamiche online: il consumatore esplora (exploration) e valuta (evaluation) di continuo, spostandosi da un sito web all’altro, cercando recensioni, comparando prodotti, visitando i social network e chiedendo consigli a conoscenti. L’idea di fondo è che non esiste più un singolo percorso d’acquisto per tutti i clienti, bensì un mix di esperienze e influenze che generano una sorta di “caos organizzato” in cui il brand deve riuscire a farsi notare e a convincere.
Il “messy middle” si caratterizza per l’alternarsi di due fasi principali: esplorazione e valutazione.
Nella fase di esplorazione, il consumatore ricerca attivamente informazioni, confronta prodotti e brand, e amplia le proprie opzioni di scelta. Utilizza motori di ricerca, siti di recensioni, social media e altri canali per raccogliere dati e farsi un’idea più precisa del panorama di offerte disponibili.
Nella fase di valutazione, il consumatore analizza le opzioni raccolte, filtrando e riducendo la propria scelta. Confronta caratteristiche, prezzi, recensioni e altri fattori per individuare il prodotto o servizio che meglio risponde alle proprie esigenze.
Questo processo di esplorazione e valutazione si ripete ciclicamente, con il consumatore che può tornare indietro, approfondire la ricerca o cambiare idea in qualsiasi momento. È un processo dinamico e complesso, influenzato da una serie di fattori cognitivi e comportamentali.
Nel “messy middle”, i consumatori utilizzano una serie di scorciatoie mentali, o bias cognitivi, per semplificare il processo decisionale e gestire la sovrabbondanza di informazioni. Alcuni dei bias più rilevanti includono:
L’immagine sopra fa comprendere molto bene di cosa stiamo parlando, esprime come è cambiato l’interesse di ricerca nel mondo per le parole chiave “economico” e” migliore” associate ad un prodotto e servizio. Comprendere questi bias cognitivi è fondamentale per chi opera online perchè è attraverso la loro comprensione profonda che possiamo utilizzarli per creare messaggi e strategie più efficaci nel “messy middle”.
Il concetto di “messy middle” ha importanti implicazioni per le strategie di marketing. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
Immagina di gestire un e-commerce di abbigliamento sostenibile. Un potenziale cliente vede un tuo post su Instagram che mette in risalto i capi realizzati con materiali riciclati. Interessato, visita il tuo sito ma non è ancora pronto a comprare: fa una ricerca su Google per trovare recensioni e confronti con altri marchi, legge le opinioni di influencer specializzati e magari chiede un parere a un amico che ha già acquistato prodotti simili.
Dopo un po’ di tempo, vede un tuo annuncio su Facebook con uno sconto sul primo acquisto e si ricorda del tuo brand. Rientra nel tuo sito, trova una pagina FAQ dettagliata sui materiali e i processi di produzione, legge testimonianze entusiaste di altri acquirenti e decide di procedere. Ma per farlo vuole fare un affare e quindi si mette a ricercare una promo, anche questa online. Cerca nel sito ma anche online se è presente qualche coupon: se lo trova verifica se funziona e a quel punto, motivato, procede.
Il tutto è avvenuto in un percorso caotico, fatto di scoperte e valutazioni, ma la capacità di presidiare i vari touchpoint e offrire informazioni esaustive ha reso più probabile la conversione finale.
Il “messy middle” non rappresenta solo una sfida, ma anche un’opportunità per i brand. Comprendere e gestire questa fase del processo d’acquisto consente di:
In conclusione, il “messy middle” rappresenta un cambio di paradigma nel modo di intendere il comportamento d’acquisto. Abbracciare questo nuovo modello e adattare le proprie strategie di marketing di conseguenza è fondamentale per avere successo nell’era digitale.
Per andare incontro a queste nuovo caos, in agenzia ci siamo ancora una volta riorganizzati per rispondere a questa nuova sfida, creando team flessibili e competenti, per andare oltre il branding tradizionale ed evitare barriere tra reparti che rischiano di lasciare spazi vuoti nel percorso decisionale dei consumatori.
Ci siamo dotati di tools per applicare i principi delle scienze comportamentali, per rendere la proposta convincente quando i consumatori valutano le opzioni.
Specialist di UX/UI, specialist per la misurazione e ottimizzazione (siamo tra i pochissimi certificati Google Marketing Platform per la misurazione), specialist seo per la creazione del contenuto, e consulenza strategica continuativa per supportare il marketing dell’azienda, in modo da creare un processo di Attract, Nurture & Convert
Abbiamo quindi realizzato un nuovo processo per massimizzare l’impatto ed avvicinare il momento del trigger a quello dell’acquisto in questo nuovo paradigma, che deve essere approcciato in modo diverso rispetto al passato. Per questo abbiamo un team di onboarding dedicato, perchè la prima fase di posizionamento e lancio della campagna è determinante per incanalare tutto il lavoro.
Perchè il mondo online è in continuo movimento e noi dobbiamo seguirlo e adattarci continuamente, come devono fare a loro volta le aziende per rimanere al top.
Bibliografia
Report di Google su Messy Middle